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Allergeni alimentari, al via alla nuova etichettatura 2018

Allergeni alimentari, particolari ingredienti dei cibi che possono favorire l’insorgenza di allergie alimentari più o meno gravi. Data l’importanza del tema, si è resa necessità una recente revisione della normativa di riferimento. Nasce così la nuova etichettatura.
Le allergie alimentari sono uno dei maggiori problemi del mondo contemporaneo.
A partire dall’infanzia, infatti, si può notare un aumento di fattori di rischio che determinano l’incidenza del disagio. In alcuni casi la situazione può anche essere molto grave.
Ma come difendersi? L’etichettatura finora ci ha aiutato con le sue informazioni dettagliate relative agli ingredienti contenuti negli alimenti. Tutto questo però non è sufficiente per evidenziare il rischio in soggetti che soffrono di allergie specifiche.
Così nasce la nuova etichettatura, che prende spunto da ben due diverse normative:

  • Comunicazione della Commissione europea del 13 luglio 2017, “riguardante la fornitura di informazioni su sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze figuranti nell’allegato II del regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori”.

Il Ministero della Salute si propone in questo modo di combattere la diffusione delle allergie alimentari a tutela del consumatore.

Cosa cambierà nella nuova etichettatura

Adesso cerchiamo di capire esattamente quali sono i cambiamenti in atto nelle singole etichette, che possano aiutare ciascuno ad avere maggiore consapevolezza:

  • Non è sufficiente dichiarare che il prodotto contiene glutine. È opportuno specificare quale tipo di cereale viene  utilizzato nel prodotto finale. Lo stesso vale anche per la frutta a guscio.
  • In riferimento alla frutta a guscio bisogna anche andare oltre e avvisare il consumatore che potrebbe essere presente anche come aroma.
  • Gli ingredienti contenuti nell’allegato II (o elenco allergeni) devono sempre essere messi ben in evidenza. Non basta dire farcitura alla crema, ma bisogna specificare cosa contiene nel dettaglio, sottolineando gli eventuali allergeni.

Inoltre, in queste normative viene è data una corretta corretta definizione ad alcuni nuovi termini, per dare maggiore trasparenza. Per fare un esempio: la parola latte vuol dire “latte secreto dalla ghiandola mammaria di animali di allevamento”.
Queste diciture specifiche e dettagliate devono essere presenti sia negli alimenti preimballati che no.
Attraverso questa nuova forma di etichettatura su allergeni alimentari si potrà sicuramente contribuire a migliorare la chiarezza delle informazioni rese al cliente. Aiutiamo il consumatore a non entrare in confusione quando deve acquistare un alimento al supermercato. E soprattutto a non correre pericoli per la sua salute.

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